giovedì 27 gennaio 2011

Facebook: come ti erudisco il pupo

Magari non ve lo ricordate, ma tempo fa avevamo commentato un brutto fatto di cronaca nera: un padre, un carabiniere, che per via di Facebook uccise la figlia e poi si suicidò.
Questa altra notizia è altrettanto inquietante

Il lato oscuro di Facebook: pianificano omicidio via chat
Così venti adolescenti londinesi hanno organizzato l'uccisione di un compagno
25 gennaio, 19:52
ROMA - Tutti adolescenti, tutti amici su Facebook, che gli è servito anche a pianificare l'omicidio di un loro compagno: è successo a Londra, dove oggi gli investigatori hanno chiuso il caso dell'uccisione del 15enne Sofyen Belamouadden, accoltellato lo scorso 25 marzo nella Victoria's Station da 20 adolescenti, suoi compagni di scuola. E' quanto riporta la Bbc online.
I venti ragazzi, tutti minorenni, avevano organizzato l'agguato mortale scrivendosi via chat su Facebook e via sms. Si erano organizzati per presentarsi il giorno dopo a scuola, per seguirlo alla fine delle lezioni, con coltellini svizzeri e una spada samurai, per punire il ragazzo che il giorno prima aveva litigato con uno di loro per una ragazza.
I ragazzi si sono tutti dichiarati non colpevoli, ma ad incastrarli, oltre alle immagini delle telecamere della stazione di Victoria, ora sono anche le chat su Facebook.
Fonte Ansa

Commento: cosa c’è di sbagliato in Facebook? Dobbiamo chiuderlo? Evitarlo come se fosse un quartiere del Bronx? Niente di tutto questo. Probabilmente quando venne inventato il telefono uscì una qualche notizia di cronaca nera legata al nuovo strumento. Oggi quanti crimini vengono pianificati tramite il telefono? Anzi, aiuta moltissimo in un piano delittuoso. Ma aiuta anche la polizia a catturare i malviventi proprio perché il telefono lascia molte tracce. La stessa cosa è avvenuta con Facebook. È stato utilizzato come strumento delittuoso ma ha anche tradito gli assassini. La cosa più inquietante è che venti ragazzini abbiano ucciso un loro coetaneo. La vera notizia è questa. Il resto è contorno.

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