sabato 23 ottobre 2010

Verbali della seconda confessione di Michele Misseri. Segue analisi

Ecco il verbale della seconda confessione di Michele Misseri. 
È venerdì 15 ottobre: Michele Misseri, che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre aveva confessato di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, facendo in seguito ritrovare anche il cadavere, è di nuovo interrogato dal PM Mariano Buccoliero. È presente anche il difensore Daniele Galoppa. Come si leggerà, il reo confesso assassino smentisce quanto affermato nel corso nella precedente deposizione, ovvero che aveva commesso il delitto da solo  all'insaputa di tutti, comprese la moglie e la figlia Sabrina: invece, a sorpresa, chiama in correità proprio sua figlia.


PM MARIANO BUCCOLIERO: ... chi porta Sarah nel garage, Michè?
MICHELE MISSERI: L'ha portata Sabrina (...) Forse Sabrina l'ha portata giù per verificare il fatto che io avevo messo la mano.

PM: Sì, quindi qualche giorno prima che avevi messo la mano sul sedere di Sarah.
MICHELE MISSERI: Sì, a quel punto non ci ho visto più e l'ho legata.

PM: Quindi è scoppiato un litigio giù?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: Cioè Sabrina non ci credeva? (...) Sarah invece diceva che era vero questo fatto.
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: E quindi poi, quando è arrivata a casa, Sarah ha visto prima Sabrina, quindi è passata dal cancelletto, è entrata dentro e ha incontrato Sabrina: è così, Michele?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: Sarah voleva venire nel garage, voleva chiarire pure lei o lei si rifiutava?
MICHELE MISSERI: Si rifiutava. (...)

PM: E come è stata portata Sarah da Sabrina, in che modo è riuscita a portarla?
MICHELE MISSERI: L'ha portata così malamente (...) con la forza (...) l'ha tirata. (...)

PM: Sarah voleva scendere nel garage?
MICHELE MISSERI: No, non voleva scendere.

PM: E che cosa diceva? «Lasciami stare, voglio tornare a casa»? Che cosa diceva? (...)
MICHELE MISSERI: Diceva: «Lasciami stare e fammi andare a casa». (...) Sabrina ha detto: «no, adesso mi devi far sentire con la tua bocca cosa è successo».

PM: Sì, e quindi?
MICHELE MISSERI: E poi in quel momento io non ci ho visto più. (...) Sabrina l'ha bloccata (...)

PM:
Ma tu che cosa hai detto a loro due Michè? 

MICHELE MISSERI: Io a loro due ho detto che non era vero (...)

PM: ... eh ma Sarah ha detto: «E' vero che c'è stata la mano sul sedere», poi?
MICHELE MISSERI: Sì. (...)

PM: E Sabrina, quando Sarah ha detto questo, che reazione ha avuto? Si è arrabbiata con Sarah? 

MICHELE MISSERI: Si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto (...) Non so se le ha dato uno schiaffo, non mi ricordo (...)
MICHELE MISSERI: Con le mani la teneva stretta

PM:
Ma abbracciandola tutta quanta?
MICHELE MISSERI: Sì. ( .. .)

PM: E Sarah che cosa faceva Michè?
MICHELE MISSERI: Se ne voleva andare (...) gridava. (...) Ho detto: «lasciala andare»; ha detto [Sabrina: n.d.e.]: «no mi deve dire prima la verità cosa è successo; (...) poi in quel momento io ho perso io pazienza. (...)

PM: ... tu quando Sabrina la teneva stretta hai messo la corda intorno al collo di Sarah?
MICHELE MISSERI: Al collo di Sarah.

PM: E hai stretto.
MICHELE MISSERI: Ho stretto.

PM: Quando tu hai stretto, Sabrina ha continuato a mantenerla stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: No, si è presa paura e l'ha lasciata.

PM: Quando l'ha lasciata? Quando tu l'avevi già stretta?
MICHELE MISSERI: Quando la stavo stringendo. (...) Sabrina ha detto: «lascia stare ora l'ammazzi eh ... »(...) mi ha detto: «finiscila»; però la forza che avevo io era troppa... (...)

PM: ... per quanto tempo Sabrina ha continuato a tenerla stretta, mentre tu le attorcigliavi la corda al collo?
MICHELE MISSERI: Roba di minuti. (...)

PM: Sabrina stava piangendo quando comunque ancora la teneva stretta a Sarah?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quanto tempo è durata questa azione Michè? 

MICHELE MISSERI: Non so, saranno stati cinque, sei minuti. (...) [poi] Sabrina si è presa paura e se ne è andata sopra, io l'ho coperta con un cartone. (...).

PM: ... quando Sabrina stava stringendo, abbracciandola quasi Sarah, va bene, in quel momento Sarah stava piangendo?
MICHELE MISSERI: In quel momento sì. (...)

MICHELE MISSERI: [Sabrina] La teneva con le braccia, poi se ne voleva andare che si è girata, in quel momento l'ho messa ...

PM: Però lei, Sabrina, in quel momento continuava comunque a tenerla stretta con le braccia
MICHELE MISSERI: Si la teneva stretta con le braccia, però il corpo di sopra era libero. (...)

PM: Ma quando stavi stringendo, Sabrina non ha cercato di fermarti?
MICHELE MISSERI: No, Sabrina si è presa pure lei paura ... (...) non ha parlato di Mariangela, solo si è scioccata e se ne andata sopra.

PM:
Ma Sabrina aveva la borsa di mare, l'asciugamano oppure era scesa ...
MICHELE MISSERI: no, ce l'aveva solo Sarah. (...)

AVVOCATO:
Quando ha stretto al collo la corda a Sarah, aveva intenzione di ucciderla?
MICHELE MISSERI: No, volevo darle solo una lezione. (...)

AVVOCATO: E questo perché? Te lo aveva detto Sabrina?
MICHELE MISSERI: Sì. (...) non si poteva sapere per gli altri (...) sapere in giro (...) in paese ...

PM: Sapere in giro il fatto che lei aveva toccato il sedere della bambina, che l'aveva molestata?

MICHELE MISSERI: Sì.

PM:  Perché Sarah minacciava di dirlo in giro? 

MICHELE MISSERI: Sì.

PM: E questo qua lo ha detto Sarah a Sabrina? 

MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Cioè Sabrina le ha detto: «papà vedi che dobbiamo dare una lezione a Sarah, se no quella va in giro a dire che tu l'hai molestata»?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: ... e questo te l'ha detto lo stesso 26?
MICHELE MISSERI: Sì (...)

AVVOCATO: Quando stavi pranzando?
MICHELE MISSERI: Sì.

AVVOCATO: E stavi pranzando da solo in quel momento?
MICHELE MISSERI: Sì, stavo pranzando da solo. (...)

AVVOCATO: Ma ti ha detto Sabrina di prendere la corda, Michè?
MICHELE MISSERI: No la corda l'ho presa da me stesso. (...)

PM: ... in quella circostanza Sabrina ti ha detto che ti avrebbe portato Sarah sotto il garage?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quindi ti ha detto, siccome doveva venire alle due e mezzo per andare a mare te la prendo io e te la porto nel garage e le diamo questa lezione.
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Ma che tipo di lezione voleva dare Sabrina? Come ha detto? «Dobbiamo dare botte, dobbiamo... », che cosa dovevate fare?
MICHELE MISSERI: No, le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla. (...)

PM: ... con Sabrina avete concordato che dovevate metterle la corda al collo per spaventarla?
MICHELE MISSERI: Sì.

PM: Quindi era d'accordo Sabrina in questo discorso?

MICHELE MISSERI:


Cosa dire? Non sembra una confessione di Michele Misseri ma una ricostruzione del PM che l'accusato si limita solo a confermare. E' difatti il PM che imbocca il Misseri, che delinea i fatti, che suggerisce le frasi dette. Il Misseri non fa altro che ripetere le stesse parole del PM. Dove vuole arrivare Michele Misseri? Qual è la strategia della difesa? Sembrerebbe che la cosa migliore per questo galantuomo è inquinare le acque, creare confusione, disseminare dubbi, ribaltare le opinioni. Non è lui l'assassino. Anzi, lui è la vittima. Vittima di una famiglia dove lui non conta nulla. Non ha ucciso nessuno. Hanno fatto tutto le donne di casa che lo hanno sempre asservito, schiavizzato, comandato. Non è neppure vero che ha mai violentato il cadavere della piccola S. E' stata una bugia per rendere ancora più credibile la sua confessione. Lui ha solo occultato il cadavere. Il vero demonio in tutta questa drammatica faccenda è sua figlia, la prediletta, Sabrina.
Ma le cose stanno veramente così? La strategia Bebawi potrebbe dare i suoi risultati. I Bebawi furono accusati nel 1964 di aver assassinato l'egiziano, loro connazionale, Faruk Churbagi. Non si seppe mai chi dei due fosse stato materialmente l'autore del delitto. I coniugi Bebawi si accusarono a vicenda cosicché vennero entrambi assolti poiché non si poteva condannare un innocente. In appello le cose cambiarono ma nel frattempo i Bebawi lasciarono l'Italia. Ecco: la difesa Misseri vuole riproporre lo stesso scenario. Chi ha ucciso S., lo zio o la cugina?
Proviamo ad analizzare questo stralcio di verbale e cercare di capirci qualcosa.
Ricostruzione
In sostanza Michele Misseri dice che quel maledetto 26 agosto, lui pranzava da solo quando Sabrina lo interrompe dicendogli che bisognava dare una lezione a S., la quale era colpevole di aver detto che lui la molestava. L'idea era quella di portarla in garage, farle dire come stavano le cose, spaventarla dandole una lezione in modo che non si sognasse di raccontare in giro certe cose. Per dissuaderla Michele avrebbe dovuto porle una corda attorno al collo. Non c'era volontà omicidiaria in questo piano. Dovevano solo insegnarle a vivere. S. viene attirata a casa Misseri con la scusa della scampagnata al mare. Sabrina la costringe a scendere nel garage, S. è recalcitrante  per cui è Sabrina è costretta a farla scendere con la forza. Qui giunti, la ingiunge di dire la verità. Vuole sapere i fatti. S. conferma che lo zio le aveva toccato il sedere. La reazione di Sabrina è violenta, non vuole credere alla cugina e le molla uno schiaffo, anche perché Michele nega le circostanze. A quel punto succede qualcosa. Michele, come d'accordo con la figlia, aveva portato la corda che sarebbe servita solo a spaventare S. e gliela lega al collo. Nel frattempo Sabrina tine ferma per le mani e poi per la vita, S. Michele stringe la corda oltre il dovuto tanto che Sabrina lo redarguisce che forse sta esagerando. Mentre lui continua a stringere Sabrina piange. Poi però si spaventa e se ne esce. Non si capisce se S. nel frattempo è morta oppure no. Intanto che Michele nasconde il cadavere di S. sotto un cartone, Sabrina emerge dalla cantina e va a incontrare l'amica Mariangela.
Mmmmmmhhh....
Analizziamo punto per punto tale evento delittuoso.

All'ora di pranzo Sabrina affronta il padre e gli dice che devono dare una lezione a S. poiché va dicendo in giro che lui la molesta.
Conseguenza logica: Sabrina e il padre devono già aver affrontato l'argomento. Girava una voce che diceva che S. e Sabrina avrebbero litigato il giorno prima proprio per queste affermazioni di S. Comunque, Sabrina non deve averle considerate veritiere poiché altrimenti non si sarebbe infuriata tanto. Infatti, nel garage, avrebbe dato anche uno schiaffo a S. dalla rabbia. Michele ha negato in presenza delle due, ciò implica che ha negato anche con Sabrina. Ma se questo è vero, allora il padre non è per Sabrina un molestatore. Non ha molestato mai neppure lei. Altrimenti non si sarebbe meravigliata così tanto del comportamento paterno. In ogni caso, nella confessione, Michele tiene lontano la moglie. Cosima Serrano non è presente quando Sabrina decide di dare una lezione a S.; non è presente al momento del delitto; non è presente quando arriva l'amica Mariangela. Dunque, la donna sarebbe fuori dalla questione. Ma quando Sabrina avrebbe architettato tutto? Lì per lì? All'ora di pranzo? Non dimentichiamoci che S. quella mattina è andata a casa Misseri e si è messa d'accordo con la cugina che alle 14:30 sarebbero andate al mare. In questo scenario, dunque, S. è stata molestata, ha litigato con la cugina la sera prima, eppure il giorno dopo decide tranquillamente di recarsi in spiaggia con lei come se nulla fosse accaduto. Continuiamo a credere a Michele Misseri. In questa sua ricostruzione Sabrina avrebbe progettato tutto forse già dal giorno prima anche se ha comunicato al padre solo a mezzogiorno la sua decisione. E perché non prima? In ogni caso il Misseri asseconda la volontà della figlia senza discuterla. Sta già disegnando il suo ruolo di emarginato e sottomesso all'interno della famiglia. Dicevamo, nel frattempo Cosima Serrano non è al corrente di nulla. Per questo la cosa va fatta in garage. Ma se questo è vero perché Sabrina ha dovuto costringer S. a varcare quella maledetta soglia? Se era un piano preordinato avrebbe trovato un sistema per farla accedere nella cantina senza aver bisogno di questa costrizione che avrebbe rischiato di richiamare non solo l'attenzione della madre ma finanche di un passante o un vicino. E poi, se era loro intenzione darle una tale lezione, lo facevano in un luogo che dà proprio sulla strada?

Sarah ribadisce le accuse alla zio. Sabrina reagisce dandole uno schiaffo. Michele nega ogni cosa poi perde la pazienza e attua il piano stringendo la corda al collo della nipote. Sabrina la tiene ferma ma lui stringe troppo. Sabrina piange ma non si oppone.
Dunque, Sabrina urla, Sarah urla. Non urlano cose da nulla. Parlano delle presunte molestie di Michele a danno di Sarah. Insomma, Sabrina vuole mettere a tacere la cugina però nello stesso tempo affronta l'argomento quasi in strada con il rischio di farsi sentire da tutti! Non mi sembra molto intelligente la cosa. Inoltre, quando Sabrina non era ancora indagata, gli inquirenti hanno fatto il diavolo a quattro asserendo che non era possibile che nessuno avesse sentito Michele strangolare la nipote.  Però, pare a loro normale, in questo nuovo scenario, che nessuno in strada, o la stessa Cosima, non abbia udito urla, schiaffi e quant'altro. Nella prima verità di Michele, il garage è un colabrodo dal punto di vista dell'acustica. In quest'altra versione, che vede Sabrina complice, invece il garage ha una perfetta tenuta da questo punto di vista.
Allo scatto di Michele, Sabrina si limite a dirgli di fare piano, di non stringere troppo, tuttavia continua a tenere ferma la piccola S. Ora, dando ancora una volta per vera la versione di Michele, vi sembra logico che lo strangolamento di una persona non provochi tutt'altra reazione? Non è che Sabrina si potesse sbagliare, quando ti stanno per strangolare non è come se ti avessero dato un piccolo giro di corda attorno al collo. Insomma, se l'intento di Sabrina era solo quello di dare una lezione alla ragazza, di fronte allo strangolamento avrebbe dovuto reagire diversamente anche perché suo padre che agli occhi suoi non era neppure un molestatore poteva diventare, a questo punto,un assassino. Eppure, non fa nulla. Non ferma il padre. Si limita a tenere S. e a piangere. In questa ricostruzione S. non avrebbe dovuto morire; e Michele che stringe oltre il dovuto perché ci mette troppa forza per 5/6 minuti. Come si può credere che una persona che stringe il collo di un'altra per così tanto tempo non si renda conto che la sta ammazzando? e come è possibile che non se ne renda conto neppure il suo complice? Tutto questo non ha senso. Se Sabrina piange vuol dire che non aveva intenzione di uccidere la cugina. Ma allora perché lascia che Michele lo faccia?

Sabrina esce dal garage e incontra Mariangela. Michele intanto nasconde il cadavere sotto un cartone.
Michele ha appena ucciso S. La figlia non è riuscito a fermarlo. Ha pianto. Ma quando subito dopo incontra Mariangela questa non vede tracce di lacrime o singhiozzi sul volto dell'amica. Come è possibile? Mariangela asserisce che vede Sabrina sconvolta. Un termine che forse è stato usato da Mariangela quando il caso è diventato nazionale. Solo dopo le  è sembrato sconvolgimento quello che all'inizio altro non era che preoccupazione perché S. non arrivava. E del resto, neppure la stessa Mariangela che ha appena percorso lo stesso tragitto di S, non l'ha veduto. Se Sabrina aveva già cominciato a preoccuparsi per il ritardo, quando Mariangela asserisce che per strada S. non si è vista, allora e solo allora Sabrina si allarma. Allora e solo allora comincia a sconvolgersi.
Intanto il Misseri nasconde il corpo di Sarah in un cartone. Perché dovrebbe farlo? Sabrina impedirà certamente all'amica di affacciarsi al garage. Non è mica scema. Infatti sale subito in macchina e vanno a casa di S. a cercarla. Ma neanche dai familiari di S. vengono notate le recenti lacrime di Sabrina. Allora cosa c'è da pensare? Una cosa molto semplice: Michele Misseri nasconde il corpo della ragazza perché l'unica persona che potrebbe affacciarsi per chiedere infiormazioni su Sarah è proprio Sabrina. Michele vuole nascondere a Sabrina il delitto. Se glielo vuole nascondere vuol dire che la ragazza ne è all'oscuro.

Conclusione
Michele Misseri mente. Mente su tutti i fronti. Mi fa meraviglia che un PM creda alle sue parole. Mi fa paura pensare che chiunque di noi possa venir giudicato in questo modo sbrigativo e secondo me superficiale. Magari hanno altri elementi. Ma io mi baso solo su queste confessioni pubblicate sui giornali.
Quando mente il Misseri? Dall'inizio alla fine. Ma soprattutto mente perché non tiene conto di un fatto: Mariangela Spagnoletti. Mi spiego. In tutta questa ricostruzione manca qualcosa. Sabrina avrebbe voluto dare una lezione a S., affrontare un argomento così spinoso, fingere uno strangolamento mentre da un momento all'altro sta per arrivare l'amica. Ricordiamoci che Mariangela non arriva lì per caso ma su espresso invito di Sabrina. Attenzione: Sabrina manda un sms a Mariangela per avvertirla di mettersi in cammino. Mariangela arriverà con l'auto, non  a piedi, e vi impiegherà pochi minuti. Infatti, fra il momento in cui S. esce di casa (14:30) e l'arrivo di Mariangela (14:38, volendo stare larghi) vi sono 8 minuti. Vogliamo toglierne 4 per dare a S. tutto il tempo di arrivare? Ne rimangono altri 4. Sabrina in 4 minuti ha deciso di discutere delle molestie del padre - che nessuno deve sapere! - mentre sta per giungere una terza persona. Trascina S. con la forza in cantina (o garage) mentre sta per arrivare una terza persona. Fa dire a S. come sono andate le cose mentre sta per arrivate una terza persona. Le vuole far stringere una corda al collo mentre sta per arrivare una terza persona che da lì a poco sarebbe andata con loro due al mare!!!
Misseri mente perché i tabulati telefonici dovrebbero dirci quando Sabrina invia l'sms a Mariangela. Intorno, credo, alle 14:32. Ma di questo messaggio inviato da Sabrina, Misseri non ne fa menzione.
Se queste sono le rivelazioni che hanno portato Sabrina in carcere, una ragazza di 22 anni che rischia l'ergastolo per concorso in omicidio, beh, allora siamo tutti in pericolo. Ognuno di noi può commettere un assassinio con un parente in casa e con un amico che da un momento all'altro può arrivare. Si uccide in brevissimo tempo, per futili motivi, e la si fa pure franca.
Adesso si dice che forse S. in realtà è stata uccisa in casa da Sabrina e per motivi del tutto diversi: gelosia per un ragazzo verso il quale lei nutriva dei sentimenti ma che era anche nel cuore di Sarah. Insomma, Michele Misseri che ha confessato il delitto asserendo che ha ucciso S. con una cordicella (l'autopsia conferma: S. è stata uccisa con una corda); Michele Misseri che fa trovare il cellulare per depistare (si dice); Michele Misseri che fa rinvenire il cadavere di Sarah; Michele Misseri che sa che S. è stata sepolta nuda (come infatti è stata ritrovata); Michele Misseri che confessa un abuso sessuale su un cadavere (cosa che solo un pervertito può immaginare di dire); Michele Misseri che cambia ogni volta versione; Michele Misseri  che non esita a mandare in galera una figlia con la prospettiva dell'ergastolo; Michele Misseri che dà un  movente plausibile per l'omicidio; Michele Misseri che finge così bene davanti alle telecamere un dolore mai provato per la scomparsa della nipote... Michele Misseri alla fine è quello innocente, che non c'entra nulla, che non ha fatto nulla, che magari uscirà persino dal carcere. Sabrina invece, che ha dato subito l'allarme,  che fino a prova contraria non ha confessato nulla, non ha toccato nessun  cellulare, non ha fatto rinvenire nessun cadavere, non ha un creduto alla versione del padre... quella invece risulta la principale colpevole. Mah....



Nessun commento:

Posta un commento