sabato 16 ottobre 2010

Un padre affettuoso, uno zio premuroso

Credevamo che a questa storia la parola fine fosse stata oramai posta. Invece non è così. Questo giallo estivo diventa sempre più un melodramma con colpi di scena che nemmeno nella fervida mente di un giallista da strapazzo avrebbe potuto trovare spazio. Il Michele Misseri, reo confesso dell'uccisione della nipotina Sarah Scazzi, ha fatto ulteriori dichiarazioni e sono veramente una bomba: avrebbe infatti coinvolto la figlia Sabrina sostenendo che fu lei a trascinare S. in cantina dopodiché egli l'avrebbe strangolata mentre Sabrina la teneva ferma. Nel frattempo sono stati ritrovati sia la batteria del cellulare che le cuffiette. Dove? Nel garage. Come mai proprio nel garage dove la polizia si è ben guardata dal metter piede sino a ieri? Dovrei pensare a una trappola. Non hanno messo i sigilli perché aspettavano che qualcuno facesse un passo falso in realtà il garage era ben monitorato. Ma non credo che le cose siano andate così dal momento che nel fermo giudiziario nei confronti di Sabrina Misseri ci sono le rivelazioni del padre la testimonianza di Mariangela Spagnoletti, lamica conla quale Sabrina e Sarah dovevano recarsi al mare il 26 agosto. Testimoninza, quella di Mariangela, in contrasto con quanto affermato da Sabrina sui suoi movimenti quella fatidica mattina. Una premessa necessaria: un uomo che prima uccide la nipote che ha visto crescere nella sua casa e poi accusa la figlia di essere sua complice, ammesso anche che dicesse la verità, una persona del genere è un essere abbietto.  Non concespisco che un padre mandi in galera una figlia, ripeto, fosse anche sua complice. Ovvio, che di fronte a un tale personaggio che non pare sentire stima e affetto per nessuno, dubiti persino che mi dica che è giorno seppure il sole brilla allo zenith.

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